raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto non affrettare il viaggio.
Fa, che duri a lungo, per anni
e che da vecchio metta piede sull’isola Tu,
ricco dei tesori accumulati per strada,
senza aspettarti ricchezze dalla città stessa”
Dal 17 al 18 maggio 2014 La Città della Gioia, l’ultimo lavoro di Macellerie Pasolini è stato in scena al Teatro dell'Orologio di Roma per la rassegna Dominio Pubblico.Lo spettacolo, finalista del Premio Nex(t)work, vede in scena Francesca Ballico in una interazione con i suoni dal vivo di Vincenzo Scorza ed i video – anch’essi live – di Fabio Fiandrini.
Grecia. Le parole di Kavafis sono alimento del nuovo lavoro di Macellerie Pasolini, a cento anni dalla morte del poeta, in una Grecia tormentata da crisi e rivolte - Grecia che tanto ci assomiglia. La poesia permea la struttura drammaturgica, si trasforma nel corpo della donna in scena, nella sua relazione con i suoni e le immagini, eseguiti dal vivo.
Qui alcune recensioni dello spettacolo:
http://www.gufetto.it/index.php?option=com_content&view=article&id=38616:la-citta-della-gioia-teatro-dell-orologio-un-utopia-disattesa&catid=61&Itemid=150
http://www.paperstreet.it/cs/leggi/4196-La_citt%C3%A0_della_gioia_-_Ennio_Ruffolo.html
Primes
performance acusmatica per voci e suoni elettroacustici
14 giugno @ perAspera festival 2014 - Bologna (Italy)
VII edizione - I'MPOSSIBLE
Ci sono testi letterari che nella loro semplicità trafiggono il proprio spazio emotivo. Così è stato con il romanzo Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte (2003), di Mark Haddon.
L'inchiostro si scolla dalla carta e si trasforma in vibrazione sonora.
Dal testo sono stati selezionati alcuni estratti, poi riordinati e riadattati, nel tentativo di illustrare la particolare psicologia del protagonista Christopher Boone. I riferimenti "fattuali" vengono deliberatamente evitati, per far spazio invece ai movimenti emotivi e psicologici più intimi del protagonista. Eppure, per un'arte che scorre nel tempo, è impossibile non "raccontare una storia", qualsiasi essa sia. Lo sviluppo drammaturgico diventa inevitabilmente parte integrante dello sviluppo del suono.
La voce (Alice Keller e Maria Donnoli) qui è parola, ma si fa soprattutto materia sonora, apprezzabile come suono in sé, in un rapporto empatico tra musica e testo nel quale l'uno struttura l'altro e viceversa, attraverso l'analogia figurativa e quella - per così dire - psicologica. E' una inscindibile fusione di voce oggetto, voce soggetto, voce significante e grana vocale. Suono che si sovrappone tra dominio identitario, affettivo, linguistico e gestualità vocale.
L'io narrante è quello di Christopher, un ragazzo di 15 anni affetto da Sindrome di Asperger: Christopher ha un rapporto problematico col mondo che lo circonda, è emotivamente dissociato, ma possiede straordinarie capacità logico-matematiche, che si palesano attraverso una irrefrenabile passione per i numeri. Eppure sorge il dubbio che la dissociazione non sia altro che la conseguenza di una più profonda connessione con l'essenza delle cose.
Primes è stato presentato in versione live electronics per una diffusione esafonica, performance acusmatica per voci e suoni elettroacustici, in un costante sforzo di equilibrio tra improvvisazione e strutturazione.