(via de’Pepoli 1/a, Bologna)
con performance, live elettronici e di musica d’autore, installazioni e dj set
[ideazione e organizzazione, comunicazione, ufficio stampa: Maria Donnoli]
(da http://www.mariadonnoli.com/?p=601)
(evento FB qui: https://www.facebook.com/events/487119134645447/?ref=ts)
Si chiamano battaglie poetiche. Sono due giornate che accolgono linguaggi artistici differenti, dalle arti performative a quelle visive: suoni, parole e immagini che si trasformano in aeroplani di carta, kamikaze contro lo specchio della virtualità. Il 5 e 6 ottobre si esplorano gli spazi autentici e profondi dell’emozione, in aperta opposizione alle parole veloci e fluide della quotidianità virtuale in cui siamo immersi e che lascia, alla fine, tutto immutato. Una nuova morra in cui – se scagli carta contro specchio – carta vince. L’apparente fragilità dell’errore “poetico” – inteso nel suo significato etimologico di “creazione”, “invenzione” di nuove forme espressive – rompe lo specchio della prigione virtuale, per lasciare segni profondi, buchi magmatici da cui far entrare l’imprevisto.
Ad ospitare i due giorni di battaglie poetiche è il Menomale, spazio associativo in via de’ Pepoli 1/A.
5 ottobre. Prima battaglia poetica.
Due i protagonisti della prima battaglia poetica, che si apre alle 21.00 al Menomale.
La battaglia inizia con Play it again S., performance di Stefano Questorio con suoni di Spartaco Cortesi.
Stefano Questorio ha lavorato con compagnie italiane e internazionali, tra cui Wim Vandekeybus, Studio Azzurro, Societas Raffaello Sanzio, Zimmerfrei, Gruppo Nanou. Insieme a Spartaco Cortesi, musicista elettronico fiorentino, ha iniziato a percorrere e sperimentare strade performative fluide e volutamente non categorizzabili. Play it again, S., è la prima tappa della ricerca di una forma espressiva nuova da parte del danzatore vicentino.
Altra combattente della prima battaglia poetica è La Metralli, band che fonde in sè musica antica e futura, melanconica e ironica, folk ed elettrica, popolare e sperimentale, il senso di una musica fatta di più musiche.
Sarà un live molto intimo, inframmezzato da brevi letture della cantante e fondatrice, Meike Clarelli, e immerso nelle immagini oniriche dei visual di Fabio Fiandrini. Un live ravvicinato e intenso, con brani tratti da “Il Mondo che vi lascio”, primo disco della band, e brani inediti, che anticipano l’uscita del secondo album. Meike Clarelli (voce, chitarra e kazoo) sarà nel salotto del Menomale assieme a Matteo Colombini e Marcella Menozzi (chitarre), Serena Fasulo (contrabbasso) e Cesare Martinelli (percussioni).
La battaglia poetica sarà accompagnata dalle atmosfere create da Mop Cortex. Il musicista, autore dell’album Azangounon, si presta per questa battaglia ad abbandonare le vesti di compositore e ad assumere quelle di dj, con una selezione di suoni braindance e blips’n'beeps.
6 ottobre. Seconda battaglia poetica.
La seconda battaglia poetica rispetta il luogo e l’ora della precedente: alle 21, il Menomale di via de’ Pepoli accoglie Viola, performance per acquerello, elettronica e voci.
Viola è un racconto breve scritto da Fabio Ognibene e illustrato da Sara Garagnani. Una storia costruita su atmosfere oniriche e rarefatte; non una storia d’amore ma la storia di qualcosa che c’entra con l’amore, la morte, la paura della vita e l’attrazione per la paura stessa. Viola nasce come fiaba per adulti, manuale delle perversità sentimentali, teorema che reca l’esatta e perfetta formula matematica con la quale si raggiunge il grado più alto della tensione emotiva e affettiva in un rapporto, arrivati al quale si comincia a sprofondare, ormai definitivamente annientati. A partire dalla dimensione del testo, dalle sue suggestioni, Viola è ri-nata in altre forme: quella pittorica, quella musicale e – per la prima volta – quella teatrale.
Dalle 21 le porte del Menomale si apriranno ad una esperienza immersiva, un coinvolgimento multisensoriale, nelle atmosfere di questa favola, delicata e crudele, che ha ispirato i diversi artisti. L’esperienza si sposterà nelle tre dimensioni dello spazio, arricchendosi della quarta dimensione del suono.
La prima suggestione, visibile agli ospiti del Menomale, è quella pittorica, con l’installazione delle 22 tavole ad acquerello dipinte da Sara Garagnani, illustratrice che da molti anni lavora in sinergia creativa con Fabio Ognibene, con cui ha pubblicato “La principessa che dice le bugie” e “Ancora domani”.
La seconda suggestione di Viola è quella delle parole, che si staccano dalle pagine e prendono vita e voce nell’interpretazione di Rossella Dassu e Stefano Questorio.
Terza suggestione è quella musicale, con il live electronics di Vincenzo Scorza e la voce di Meike Clarelli. Una performance basata sulla formula della composizione estemporanea, un gioco adulto dei due musicisti, con l’utilizzo di oggetti e strumenti, a ricreare l’atmosfera dissonante e disarmante di Viola, a rivelare l’esatta composizione dell’essenza delle cose che non si possono vedere, ma ci sono e pesano.
media partner: Radio Kairos